L’autotrattamento del primo livello di Tera Mai Reiki visto da una studentessa

L’autotrattamento nel Tera Mai Reiki è, proprio come dice la parola stessa, donare attenzione e cura al proprio essere: corpo, mente e anima.

In un’era in cui l’attenzione rivolta all’esterno spesso supera quella che diamo a noi stessi, correre da una parte all’altra nelle nostre vite quotidiane ci fa dimenticare di regalarci un momento per noi. Quali verità non vogliamo ascoltare? Quali messaggi, che il nostro corpo ci invia per farci fermare, noi puntualmente ignoriamo non solo per mancanza di tempo ma forse anche per timore di porci in ascolto di noi stessi e affrontare i reali problema da risolvere?

Nel primo livello di Tera Mai Reiki impariamo proprio questo, invece… ad ascoltarci e ad autoguarirci. L’autotrattamento è quella coccola quotidiana, un bacio della buonanotte o il profumo del caffè che ci sveglia al mattino. Non c’è un momento particolare della giornata per autotrattarsi perché ogni momento è quello giusto. Basta coglierlo, accoglierlo e praticarlo.

COME FUNZIONA L’AUTOTRATTAMENTO

Tecnicamente ci sono diversi modi per farlo ma in questo articolo affrontiamo l’autotrattamento del primo livello di Tera Mai Reiki.

A cosa serve fondamentalmente questa pratica? Serve a fermarsi, ascoltarsi e guardarsi dentro per conoscersi meglio, capire e approfondire le nostre dinamiche, porci su un piano di coscienza più alto di attenzione e scoprire così quali sono i nostri blocchi, i nostri limiti, i nostri problemi e svelare  le nostre potenzialità. L’autotrattamento nutre, innalza l’energia, facilita la guarigione a tutti i livelli e ci aiuta a mantenere il canale pulito.

Con il primo livello di Tera Mai Reiki abbiamo iniziato a sentire l’Energia Universale e a farla fluire dentro di noi, dal nostro chakra della corona (Sahasrara o 7° chakra)  fino al chakra del cuore (Anahata o 4°chakra) da dove tutto parte. Non sono certa di questa cosa, ma mi piace pensare che sia così… Vi siete mai chiesti perché il chakra del cuore, nella cultura tibetana, è di colore verde?

Beh la mia teoria è questa: nel secondo livello di Tera Mai Reiki ci viene insegnato a collegarci anche con le energie della Madre Terra e ad utilizzare questa energia…

Ora, sapendo che la Luce Universale che scende su di noi dal chakra della corona  è di colore giallo oro mentre quella che sale dalla Madre Terra, e che arriva dai nostri piedi ben radicati al terreno,  è di colore blu cobalto, per una teoria dei colori, quando esse si fondono diventano di un colore verde bellissimo, brillante, intenso, avvolgente. Dunque  la luce dell’Universo e la Luce della Madre terra si incontrano nel chakra del cuore, che fa da ponte tra il nostro piano spirituale e il nostro piano fisico. Ecco che queste due Luci si fondono come sulla tavolozza di un pittore formando un colore verde smeraldo bellissimo che dal nostro cuore scivola giù verso le nostre mani come acqua di sorgente per poi uscire sotto forma di Energia di Guarigione. Uno dei motivi per cui l’Arcangelo Raffaele, detto Medico di Dio, è rappresentato dal colore verde smeraldo potrebbe essere proprio questo…Ma degli Angeli parleremo un’altra volta.

Tornando all’autotrattamento nel primo livello di Tera Mai Reiki, cominciamo con la centratura.

Purifichiamo l’ambiente in cui stiamo per praticare accendendo del palo santo o della salvia sciamanica o semplicemente passando un incenso in tutta la stanza, se ne abbiamo a disposizione. Partiamo dagli angoli in senso orario e poi passiamolo un po’ su noi stessi partendo dalla testa fino ad arrivare ai piedi. Purificare noi stessi e  l’ambiente in cui stiamo per eseguire l’autotrattamento è molto importante per eliminare energie che si sono depositate nel tempo. Possiamo usare anche la nostra voce cantando dei mantra (di cui parleremo in uno dei prossimi articoli) e intonare ad esempio la Gayatri mantra, cantandola con la profondità del nostro Io meraviglioso. La voce è uno dei mezzi più potenti che abbiamo per invocare le Energie sottili.

Durante la fase di invocazione chiediamo agli esseri di Luce a noi cari di venire in nostro aiuto. Quanto più essi ci sono familiari tanto più ci sentiremo in intimo rapporto con loro e tutto scorrerà nel modo migliore. Anche noi siamo Esseri di Luce e, in quanto tali, siamo supportati e protetti dalla nostra famiglia spirituale. Centriamoci mettendo le mani sul chakra del cuore, proprio lì, all’altezza della ghiandola del timo, dove il cuore prende vita, da dove il nostro battito sorge e ascoltiamone il ritmo… entriamo in profondo contatto con esso.

Osserviamo il nostro respiro… e se accelera chiudiamo gli occhi e ascoltiamolo. Ascoltiamo i nostri polmoni  e percepiamo con quale ritmo essi alzano e abbassano il nostro petto. Facciamo scivolare il respiro fino a gonfiare e sgonfiare la nostra pancia come un palloncino, aprendo bene il diaframma. Quanto più il respiro si fa lento e regolare, tanto più raggiungeremo uno stato di perfetta centratura in noi stessi.  Non giudichiamoci se tutto non accade subito, ai primi tentativi. Rimaniamo lì, in profondo ascolto, fintanto che non ci sentiamo pronti.

A quel punto, quando capiamo che è arrivato il momento di iniziare, recitiamo un’invocazione. Che ci sia stata fornita dal nostro insegnate o che sia stata inventata da  noi, poco importa. L’importanza della centratura sta nell’intento che noi mettiamo e nella volontà che abbiamo di voler proseguire. All’improvviso sentiremo che la percezione dell’ambiente cambia, si fa più densa ed è una sensazione che non deve spaventare, tutt’altro… è un modo in cui i nostri Angeli Custodi e Spiriti Guida ci fanno capire di essere arrivati in nostro aiuto. Sì, perché loro non interferiscono con il nostro libero arbitrio e arrivano solo se li invitiamo espressamente.

Togliamo le scarpe del pregiudizio e prepariamoci ad entrare nel luogo più sacro di tutti… noi stessi.
Il nostro corpo è il tempio della nostra anima e dobbiamo averne la massima cura ed il massimo rispetto; sarà più facile amare gli altri se prima avremo imparato ad amare noi stessi.

Chiudere gli occhi ci aiuterà ad entrare in contatto più profondo con il nostro Io e con le Energie. Lasciamo che le cose vadano naturalmente. Le nostre mani si stanno preparando a diventare i nostri occhi.
Durante questa fase di preparazione avremmo messo su un po’ di musica rilassante per aiutarci ad entrare in uno stato di ascolto più profondo. Ci sono vari brani che possono fare al caso nostro e noi ve ne suggeriamo un paio, ma tutto dipende dal proprio sentire personale…  (https://www.youtube.com/watch?v=gnPmoG8Zd78oppurehttps://www.youtube.com/watch?v=ZKlxgffHHu4 )

Per le prime volte saranno utili quei brani con il suono di un campanellino che, ogni 3 minuti, ci avvisa il momento di cambiare posizione delle mani: 3 minuti per ognuno dei 7 chakra porta ad un totale di 21 minuti e questo numero  non è un caso… (vi ricorda qualcosa questo numero?)
Sdraiamoci e mettiamoci comodi. Stare sdraiati ci consente di poter usare le mani sui nostri chakra alti senza stancarci troppo. Prepariamoci… il viaggio dentro noi stessi sta per iniziare. Abbiamo fatto la centratura sul chakra del cuore, abbiamo calmato il respiro, abbiamo invocato le Energie  ed ora è arrivato il momento di cominciare l’autotrattamento.

Allo scoccare del campanellino mettiamo le mani sul chakra della corona da cui abbiamo accolto l’Energia Universale che, una volta entrata, nebulizza tutto il nostro essere. Sentiamo ed immaginiamo che dalla sommità del capo scenda questa Luce dorata e luccicante e… respiriamo. Respiriamo profondamente tenendo le mani, per 3 minuti o più se lo sentiamo necessario,  proprio lì dove da bambini avevamo la fontanella aperta, in quell’età dove tutto era innocenza e vera connessione con il Divino. Le emozioni hanno bisogno di tempo per affiorare.
Ascoltiamo ad occhi chiusi cosa il nostro corpo ha da dirci e prepariamoci ad accogliere la  risposta che la nostra anima ci offre. Osserviamo se sentiamo disagio o percepiamo un perfetto equilibrio. Non dobbiamo aver paura di scoprirci imperfetti e vulnerabili.

Tin…tin…tin… lo scampanellio nella musica scandisce la danza delle nostre mani lungo tutti e sette i chakra.

Potrà capitare di trovare una “forma pensiero” che solitamente percepiamo con un colore nero o altre volte come un oggetto. Noi siamo in grado di toglierla. Basta volerlo, basta voler “guarire” davvero.
In ogni caso, tutto questo, ci porta un passettino in avanti nel nostro cambiamento. Afferriamo dunque la forma pensiero , qualsiasi essa sia, ed estraiamola come faremmo se fosse reale nel nostro mondo fisico. Prendiamo un profondo respiro, afferriamo la forma pensiero ed espirando tiriamola via arrivando fino ad almeno 30 cm fuori dalla nostra aura. Estraiamo il  nostro disagio, sia esso fisico che psicologico, togliamo la paura e – con tutta la spinta che ci viene da dentro – gettiamolo nel Fuoco centrale affinché possa essere  bruciato e trasformato.

Ripetiamo questo passaggio se ne sentiamo il bisogno o se percepiamo che “ce n’è ancora un po’”.
Le forme pensiero rimosse hanno creato una sorta di “ferita” nella nostra aura e quindi, come bravi chirurghi energetici, adesso dobbiamo disinfettarla e chiuderla, affinché possa guarire.

Poniamo la mano sinistra sulla “ferita”, mentre la destra punta in basso verso il Fuoco Centrale, ed aspiriamo accuratamente ogni residuo, anche il più piccolo, immaginando che la nostra mano sinistra sia un aspirapolvere, mentre con la destra scarichiamo tutto nel grande Fuoco.
Ora si può disinfettare  e bendare. Alziamo la mano sinistra verso l’alto, come se fosse un’antenna, e chiediamo la Luce Blu Cobalto della guarigione. Sentiamo che questa luce scende dentro il nostro braccio, e passando ci accarezza il cuore. Visualizziamo che essa arriva dritta dritta alla nostra mano destra che diventa così un unguento guaritore. Riempiamo questa ferita con il colore blu cobalto, chiediamo agli angeli di mandarci erbe ed essenze  angeliche atte alla guarigione e passiamo la mano delicatamente nel punto in cui abbiamo questo buco energetico per chiuderlo. Immaginiamo questo buco che piano piano si riempie e sentiamo la nostra aura  risanarsi. Percepiamo e perdiamoci nella piacevole sensazione della guarigione. Che sia un formicolio o che sia un brivido non importa… la guarigione sta avvenendo. Ogni reazione significa che l’Energia Universale sta agendo, mentre scorre dentro di noi.

Potremmo anche non sentire niente o magari dar retta, anche solo per un momento, al nostro Ego che vuol dirci che si tratta di pura follia, una mera illusione della mente, ma il nostro Se’ Superiore sa che l’Energia Universale sta scorrendo in noi… Anche io ho fatto fatica a credere che tutto ciò fosse possibile, all’inizio del mio percorso nel Tera Mai Reiki. Poi ho cominciato a ripetermi queste due parole:

Fidati e Affidati

L’Energia Universale sa dove andare ad agire e potrà capitare che, anche se stiamo trattando una parte, l’Energia fluisca invece altrove, dove è più necessaria. L’unica cosa è non avere fretta.

Dopo aver chiesto la Luce Blu cobalto, è arrivato il momento di invocare la Luce Oro, di nuovo alzando la mano sinistra al Cielo. Sempre facendole fare lo stesso viaggio attraverso il cuore, per caricarla d’Amore per noi stessi, facciamo scivolare questa Luce bellissima come oro fuso e spalmiamo questo unguento angelico sulla ferita appena chiusa, chiedendo alla Luce dorata di risanare tutte le nostre ferite. Con l’occhio della mente vediamo che questa ferita, pian piano si rimargina, fino a chiudersi e scomparire.
Settimo…sesto…quinto…quarto…terzo…secondo…primo chakra… lasciamo che le nostre mani danzino lungo questi punti energetici, attraverso questi macro punti di energia e se sentiamo la necessità di ruotare le nostre mani su un chakra in particolare, facciamolo… Come una ruota ferma, magari quel punto ha bisogno di una spinta in più per ripartire. Una volta terminato il viaggio al centro del nostro Io, attraverso i nostri punti energetici, ritorniamo al cuore, a quel ponte di mezzo fra il nostro Cielo e la nostra Terra e rimaniamo in ascolto delle reazioni che il nostro corpo ci rimanda.

Siamo quasi alla conclusione di questo primo viaggio nell’autotrattamento base. E’ ora il momento di ripulire e ricompattare la nostra aura, il nostro corpo energetico. Uniamo le mani e, partendo dalla sommità della testa, scivoliamo fino alla punta dei nostri piedi, mantenendoci a pochi centrimetri di distanza dal nostro corpo fisico.. Passiamo le mani nel centro, a sinistra e a destra lungo tutto il nostro corpo. Accarezziamo la nostra aura come faremmo con qualcuno che amiamo profondamente mentre dorme, come fosse nostro figlio, il nostro gatto, il nostro cane… doniamoci Amore attraverso questo gesto. Regaliamoci ancora qualche minuto per amarci e ripulirci energeticamente. L’autotrattamento può averci portato “un po’ in alto” e quindi è tempo di tornare a radicarsi nella Terra. Alziamo ancora una volta le mani al Cielo e chiediamo il colore rosso, colore del radicamento e con un gesto delicato, uno per ogni piede, facciamo  l’atto di metterci dei calzini rossi. Questi ci serviranno per tornare radicati, presenti nel QUI e ORA.

E’ tempo di tornare alle nostre attività quotidiane…

Torniamo con le mani giunte al cuore, ringraziamo tre volte, strofiniamo o battiamo leggermente le mani per chiudere il collegamento con l’Energia e dolcemente, ascoltando il nostro bisogno, apriamo gli occhi. Beviamo un bel bicchiere d’acqua che porterà freschezza e idratazione al nostro corpo e ci aiuterà ad eliminare le tossine. Laviamoci le mani o facciamo una doccia, se ne sentiamo la necessità.

Potrebbe succedere che non si sia percepito calore nelle nostre mani durante tutto l’autotrattamento, ma ciò non significa che non abbia funzionato. L’Energia ha un’infinità di modi per farsi sentire. La cosa importante è che siamo stati capaci di porci su un piano differente, in ascolto del nostro Essere. L’autotrattamento può essere fatto quotidianamente, addirittura più volte al giorno se necessario, per tutti i giorni della nostra vita. Piano piano, in questo modo, impareremo a conoscerci molto di più.
E quando siamo energeticamente scarichi… il potere è davvero nelle nostre mani. Basta solo ricordarci di imporle su di noi.

Non c’è un limite di tempo e di spazio per imparare ad amarci…

Anche Kathleen Milner accenna all’uso dei colori nella guarigione nel suo libro Tera Mai Reiki e altre tecniche di Guarigione Energetica (capitolo “Uso sciamanico dei colori della Guarigione”)

“Quando comincio a suonare il tamburo vedrete voi stessi chiaramente, nell’occhio della vostra mente, che state in piedi in piedi in un bel posto nella natura. Viaggerete verso….

Blu cobalto: Viaggiate nel cuore blu cobalto della Madre Terra e andate dal guardiano Hava, madre di tutti i viventi, Il blu è guarigione, purificazione e protezione. Aiuta a collegare il nostro lato anteriore con quello posteriore. […]

Verde smeraldo: Viaggiate nella foglia di una pianta o di un albero. Diventate molto piccoli ed esplorate.  Trovate Pan e le fate. Il verde è guarigione e aiuta a facilitare nuova crescita. […]

Giallo & Oro: Viaggiate con Mercurio, sul suo carro, fino al sole. Trovate gli Arcangeli Metatron  e Sandalphon. Il giallo è energia maschile, spontanea, spensierata. Guarigione mentale! […]

Rosso Rubino: […] Il rosso è il colore della Coscienza Cristica e contiene elementi d’amore e passione. Collegatevi con Gesù, col colore rosso rubino e la Coscienza Cristica. Il rosso è radicamento e potere di manifestazione. […]

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